Il prezzo dell'oro rimane in stand-by sotto i 2.000 dollari, dopo aver subito ieri una correzione dai massimi di quasi cinque mesi.
L’umore del mercato sta peggiorando poiché i dati PMI ufficiali delle imprese cinesi hanno accresciuto le preoccupazioni sulla crescita. Il PMI manifatturiero ufficiale cinese è tornato inaspettatamente a contrarsi in ottobre, arrivando a 49,5 rispetto all'espansione di 50,2 di settembre e quello dei servizi NBS è sceso a 50,6 in ottobre rispetto al dato previsto di 51,8 e al precedente di 51,7.
Inoltre, le persistenti tensioni geopolitiche tra Hamas e Israele e la cautela in vista dei principali rapporti sugli utili delle imprese tecnologiche statunitensi e della decisione di politica monetaria della Federal Reserve statunitense di domani stanno tenendo i mercati in tensione, con gli investitori che si stanno rivolgendo verso il dollaro. Il quale sta costruendo una ripresa notturna nonostante la performance modesta dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, mantenendo intatta la pressione al ribasso sul prezzo dell’oro.
Peraltro, i mercati non sono riusciti a trovare alcun supporto neanche dalla Banca del Giappone, che non ha apportato modifiche alla sua impostazione di politica monetaria nella riunione di ottobre, formalizzando il limite massimo per il controllo della curva dei rendimenti all'1,0%.
Tuttavia, se la propensione al rischio dovesse riprendere o se il conflitto in Medio Oriente si intensificasse, potremmo assistere ad una nuova ripresa del prezzo dell’oro, poiché il dollaro, probabilmente, perderebbe il suo slancio di ripresa. Anche se oggi il prezzo dell’oro potrebbe comunque rimanere a galla, poiché gli investitori si asterranno dal piazzare scommesse direzionali in attesa della decisione della Fed di domani, a maggior ragione in assenza di importanti dati economici in arrivo dagli Stati Uniti. Fatta eccezione per la fiducia dei consumatori della CB statunitense che, difficilmente, potrà avere un impatto significativo sulle valutazioni del dollaro e quindi sull’oro.
Analisi tecnica
Le prospettive a breve termine per il prezzo dell’oro rimangono costruttive, con ogni calo che potrebbe essere visto come una buona opportunità di acquisto.
L'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni sta flirtando con il territorio dell'ipercomprato, sostenendo ancora la necessità di un ulteriore rialzo.
La media mobile semplice a 21 giorni ha perforato dal basso la SMA a 50 giorni su base giornaliera di chiusura, confermando un Bull Cross e accreditando ulteriormente il potenziale rialzista del prezzo dell’oro.
Pertanto, il massimo di metà maggio vicino a 2.020 dollari rimane ancora nelle possibilità dell’oro, a seguito di un movimento sostenuto sopra il massimo plurimese di 2.009 dollari.
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