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Il prezzo dell’oro tenta la ripresa

Dopo il consistente calo del prezzo di ieri, a causa delle preoccupazioni sulla domanda di oro in Cina e delle prese di profitto del mercato, cui i trader sono ricorsi dopo che il metallo ha fallito la soglia dei 2.400 dollari, oggi il prezzo dell’oro sta registrando modesti guadagni di ripresa difendendo il supporto psicologico di 2.350 dollari, sostenuto dall’instabilità geopolitica globale e dalle aspettative di riduzione dei tassi di interesse. Mentre la pausa negli acquisti di oro da parte della Cina peserà, probabilmente, solo nel breve termine.

L’attesa odierna è tutta per la relazione al Congresso degli Stati Uniti del presidente Powell, al fine di trarre nuovi spunti sui tempi di taglio dei tassi di interesse.

Sebbene i mercati scontino già una probabilità del 77% che la Fed abbasserà i tassi a settembre, con un altro taglio previsto entro dicembre.

Le parole di Powell potrebbero rafforzare le aspettative accomodanti della Fed, portando in alto il prezzo dell’oro a scapito del dollaro e dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA. Anche se potrebbe prevalere un atteggiamento di prudenza generale in vista dei dati sull’inflazione statunitense previsti in settimana.


Analisi tecnica

Le prospettive tecniche a breve termine rimangono ancora costruttive, ma il prezzo dell’oro deve superare il massimo di sei settimane di 2.393 dollari per riprendere il suo trend rialzista. In vista di questo, il livello dei 2.400 dollari potrebbe rivelarsi un osso duro.

Il supporto immediato è fornito dalla barriera psicologica dei 2.350 dollari, al di sotto della quale si pone l’area di domanda di 2.340 dollari dove confluiscono la media mobile semplice a 50 giorni e quella a 21 giorni. #gold #oro

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