L’oro continua a difendere anche oggi la linea di supporto dei $ 2.910, sostenuto dalle preoccupazioni per la guerra tariffaria globale, che continua ad indebolire il dollaro e sta provocando il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA.
Il sentiment generale dei mercati è confuso a causa dei segnali contrastanti che giungono dall’amministrazione statunitense.
Ieri, il presidente Trump ha affermato che stanno "considerando molte cose per quanto riguarda i dazi sulla Russia”. Inoltre, ha dichiarato che l'amministrazione ha discusso di revocare la pausa di intelligence sull'Ucraina, affermando: “L'Ucraina firmerà l'accordo sui minerali, ma voglio che vogliano la pace... non l'hanno dimostrato nella misura in cui avrebbero dovuto".
In questo stato di cose, l’oro rimane la riserva di valore più ricercata e conserva intatto tutto il suo appeal e la tendenza rialzista.
Dopo quelli statunitensi, anche i dati provenienti dalla Cina non sono stati brillanti. L’indice dei prezzi al consumo di febbraio è tornato ad essere negativo da gennaio dell’anno scorso, con un calo dello 0,7% anno su anno, mentre il dato mensile è sceso dello 0,2%, rispetto all’aumento dello 0,7% di gennaio.
Questa settimana, gli Stati Uniti pubblicheranno il dato sulle offerte di lavoro JOLTS e l'indice dei prezzi al consumo, che potranno offrire qualche ulteriore indizio sul percorso di taglio dei tassi di interesse della Fed nel 2025.
Analisi tecnica
L’oro rimane compreso tra la SMA a 21 giorni a $ 2.911 e la resistenza statica di $ 2.930, mentre il Relative Strength Index è a 57,795.
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