Oggi, l’oro ha raggiunto i 2.357 dollari e, seppur in lieve calo rispetto al massimo intraday, sta segnando un guadagno giornaliero di oltre l'1,2%.
Il guadagno è dovuto alle aspettative di tassi di interesse globali in calo, poiché una crescita complessivamente più debole e un’inflazione in via di raffreddamento in molti paesi induce a pensare che le banche centrali stanno per iniziare a tagliare i tassi di interesse in maniera importante, favorendo l’oro che tende ad apprezzarsi quando i tassi di interesse scendono.
I dati economici odierni provenienti dagli Stati Uniti sono risultati contrastanti e sembrano confermare proprio questo, aumentando le probabilità che la Fed taglierà i tassi di interesse prima della fine dell’anno, così come altre banche centrali.
In particolare, i dati PMI ISM dei servizi statunitensi pubblicati oggi hanno evidenziato un aumento a sorpresa, mostrando che l’attività nel settore rimane solida, in contrapposizione alla serie di dati negativi dei giorni precedenti, con l'ISM Services PMI che è salito a maggio a 53,8, dal precedente 49,4, contro un aumento previsto di solo 50,8.
I guadagni sono stati guidati principalmente dall'aumento dei nuovi ordini che sono saliti a 54,1 da 52,2 di aprile, tuttavia la componente dei prezzi pagati è scesa a 58,1 da 59,2, suggerendo un leggero rallentamento dell'elevata inflazione dei servizi.
Al contrario, i dati ADP sulla variazione dell'occupazione di maggio, che misurano le tendenze del mercato del lavoro nel settore privato, sono stati pari a 152.000, mancando le stime di 173.000, partendo da un precedente dato rivisto al ribasso di 188.000 e rappresentando un tiepido segnale di un mercato del lavoro in raffreddamento. Mentre, l'indice sull'occupazione è risalito da 45,9 a 47,1, indicando invece un mercato del lavoro in rafforzamento.
Per quanto riguarda l’Eurozona, i prezzi alla produzione sono scesi ad aprile dell'1,0% su base mensile, come hanno mostrato i dati dell'indice dei prezzi alla produzione di Eurostat. Il risultato è stato inferiore al calo dello 0,5% previsto dagli economisti e al calo dello 0,5% rivisto del mese precedente. Sebbene il calo dei prezzi dell’energia sia stato il principale responsabile, anche altri costi primari si sono raffreddati, come quelli dei beni non durevoli, che sono scesi allo 0,1% dallo 0,6% precedente.
L’inflazione è stata generalmente in calo a livello globale, come mostrato anche dall’inflazione svizzera scesa allo 0,3% a maggio su base mensile, contro una stima dello 0,4%.
La crescita economica è risultata in frenata. In Australia, i dati sulla crescita del PIL del primo trimestre sono stati inferiori alle stime dello 0,2% su base mensile e dell'1,2% su base annua, attestandosi invece rispettivamente allo 0,1% e all'1,1%.
Nel frattempo, la Banca del Canada ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base come previsto, anticipando che qualsiasi ulteriore decisione sarebbe stata presa incontro dopo incontro. Il governatore Tiff Macklem ha poi aggiunto che l’economia si trova ad affrontare un atterraggio morbido e che è ancora necessaria una politica monetaria restrittiva.
L’attenzione si sposta ora sulla Banca Centrale Europea che dovrebbe annunciare domani un taglio di 25 pb su ciascuno dei tre tassi principali. I mercati finanziari hanno ampiamente scontato il movimento, ma c’è comunque spazio per una forte reazione del mercato.
Analisi tecnica
Secondo il grafico giornaliero, l’oro ha un potenziale rialzista limitato. Continua a impattare contro la media mobile semplice a 20 periodi che funge da resistenza dinamica intorno ai 2.360,80$. Le medie mobili più lunghe continuano a dirigersi verso l’alto ben al di sotto del livello attuale, negando l'ipotesi ribassista a lungo termine. Infine, gli indicatori tecnici sono tornati al rialzo, pur mantenendosi entro livelli neutrali, non sufficienti a confermare un'estensione rialzista.
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