Dopo il tentativo di recupero iniziale, con un massimo intraday di $ 2.626,31, portato avanti per metà giornata, l’oro cede e scende sotto i $ 2.600. Dei buonissimi dati provenienti dagli Stati Uniti, per giunta migliori delle previsioni, hanno costretto l’oro ad arretrare di fronte al dollaro ed alla forza dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi.
Gli Stati Uniti hanno reso nota la stima finale del Prodotto interno lordo del terzo trimestre, che ha mostrato una crescita annualizzata superiore a quanto stimato in precedenza, confermata al 3,1% rispetto al precedente 2,8%. Inoltre, anche le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana conclusasi il 13 dicembre sono scese a 220.000 dalle 242.000 della settimana precedente, risultando inferiori anche alle 230.000 previste.
Oggi è stato anche il giorno delle riunioni di politica monetaria di due importanti banche centrali.
La Banca del Giappone e la Banca d'Inghilterra (BoE) hanno annunciato le loro decisioni.
La BoJ ha mantenuto invariato il tasso a breve termine nell'intervallo 0,15%-0,25% e non ha fornito alcuna indicazione per il futuro e anche la Banca d'Inghilterra ha fatto la stessa cosa. Sebbene abbia inviato un messaggio accomodante, mostrando un approccio graduale sui prossimi tagli dei tassi per il futuro.
Analisi tecnica
L’oro continua a rischiare molto dopo che il tentativo di rimbalzo odierno non è riuscito a spingere il prezzo sopra i $ 2.600.
Inoltre, l’oro rimane al di sotto delle sue medie mobili semplici a 20 e 100 periodi, per la prima volta da ottobre 2023 e la SMA a 200 mantiene la sua pendenza rialzista attorno al livello di $ 2.470.
Gli indicatori tecnici offrono pendenze da neutre a ribassiste in territorio negativo.
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