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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro non riesce a trovare lo spunto necessario per ripartire

Il prezzo dell'oro ha provato a rimbalzare invano nei mercati asiatici dopo essere sceso ieri fino ai minimi di due mesi a $ 2.610, ma senza una sostanziale convinzione di fondo. Pertanto, continua a rimanere sotto i 2.620 dollari.

L'attenzione adesso si sposta sulle prossime mosse della Fed, attraverso i discorsi dei diversi membri, per cercare di carpire eventuali indizi sulle prospettive di taglio dei tassi di interesse della banca centrale. Anche alla luce della solida vittoria di Trump alla presidenza degli Stati Uniti che, grazie ad una probabile maggioranza repubblicana al Congresso, potrà avere un percorso più diretto per implementare le sue politiche sul commercio estero e sui tagli alle tasse. Tali scelte appaiono come inflazionistiche, influenzando le scelte della Fed sul suo futuro percorso di allentamento monetario e sostenendo il dollaro a scapito del prezzo dell'oro.

Oltretutto, l’arrivo domani dei dati sull’inflazione statunitense, espressi attraverso l'indice dei prezzi al consumo, potrebbe avere un impatto significativo sul percorso dei tassi della Fed e sul dollaro.

Pertanto, i mercati stanno attualmente scontando una probabilità del 67% che la Fed possa abbassare i tassi di 25 punti base a dicembre, come mostrato dal FedWatch Tool del CME Group. Le probabilità sono in calo rispetto all'83% circa registrato a inizio mese.

Contestualmente agli spunti di trading forniti dal percorso di tagli della Fed, saranno il sentiment prevalente del mercato, l'andamento dei prezzi del dollaro e le ultime misure prese dalla Cina per sostenere il suo settore immobiliare i drivers che guideranno i prezzi dell’oro nel breve termine.

Bloomberg News ha riferito che le autorità cinesi stanno delineando un piano per consentire alle principali città, come Shanghai e Pechino, di ridurre l'imposta sull’acquisto di azioni fino all'1%, dall'attuale 3%. Giacché, dopo la delusione per il pacchetto di debito cinese da 10 trilioni di yuan, è improbabile che ulteriori misure di supporto abbiano un impatto positivo sul mercato.

Inoltre, a peggiorare ulteriormente il quadro, vi sono anche i potenziali dazi commerciali che potrebbero essere imposti dal neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump quando tornerà in carica l'anno prossimo.

A luce di tutto quanto esposto, qualsiasi tentativo di rialzo del prezzo dell'oro potrebbe essere limitato, poiché i mercati continuano a favorire il dollaro grazie all’effetto Trump e alle modeste aspettative di futuri tagli dei tassi da parte della Fed.


Analisi tecnica

Dopo aver abbattuto tutti i principali livelli di ritracciamento di Fibonacci, il prezzo dell'oro sta consolidando il ribasso, ripercorrendo al contrario l'intero avanzamento dal minimo del 10 ottobre di $ 2.604 al massimo storico di $ 2.790.

L'indice di forza relativa a 14 giorni si è posizionato a 39,50, mantenendo elevati i rischi di ribasso.

Se il minimo del 10 ottobre di $ 2.604 venisse perforato dall’alto, il supporto sottostante sarebbe offerto dallla SMA a 100 giorni posta a $ 2.538.

Al contrario, un serio tentativo di ripresa dovrebbe spingere il prezzo dell’oro al di sopra della forte resistenza di $ 2.645, dove la media mobile semplice a 50 giorni incontra il livello di Fibonacci del 78,6% del rally sopra descritto. #gold #oro

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