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  • Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro recupera le perdite innescate dai dati sull'inflazione statunitense


L'oro è progressivamente risalito sul finale della sessione americana dopo essere sceso in seguito alla pubblicazione dei dati sull'inflazione PCE statunitense che è risultata inferiore alle aspettative.

La spesa per consumi personali di base degli Stati Uniti ha mostrato un aumento ad agosto dello 0,1% su base mensile, al di sotto dello 0,2% previsto e dello 0,2% di luglio.

Su base annua, la PCE di base è aumentata del 2,7%, oltre al 2,6% di luglio e in linea con le stime.

La PCE core è aumentata dello 0,1% su base mensile, inferiore allo 0,2% precedente ma in linea con le stime. Quella su base annua è aumentata del 2,2%, inferiore al 2,5% precedente e al 2,3% previsto.

Sebbene la tendenza disinflazionistica suggerisca che la Fed continuerà a tagliare i tassi di interesse a un ritmo costante, l'oro si è fermato ugualmente perché l'effetto degli stimoli extra da 1 trilione di yuan, annunciati dal Politburo cinese, sembra essere stato scontato e, inoltre, le banche centrali a livello globale sembrano adottare una posizione meno accomodante.

La Banca centrale dello Sri Lanka ha mantenuto i tassi invariati, la Reserve Bank of India dovrebbe tagliare i tassi di interesse solo di un modesto 50 punti base nei prossimi sei mesi e la Banca nazionale svizzera e la Banca del Messico hanno proceduto al taglio di soli 25 punti base.

Anche l'aspettativa che la Fed taglierà i tassi di interesse di mezzo punto percentuale durante la riunione di novembre si è attenuata dopo i dati macroeconomici positivi giunti in settimana dagli Stati Uniti. In particolare, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione hanno mostrato un calo, la stima finale della crescita del Prodotto interno lordo del secondo trimestre è rimasta in linea con le stime precedenti e gli ordini di beni durevoli hanno superato le stime.

Tutti questi dati descrivono un probabile atterraggio morbido per l'economia statunitense, che va contro le scommesse del mercato di un allentamento monetario aggressivo.

Oltretutto, sebbene le tensioni in medio oriente rimangono comunque alte, considerando che un accordo di cessate il fuoco di 21 giorni proposto dagli americani è stato respinto giovedì, i flussi di rifugio verso l’oro si sono ridotti poiché i timori che il conflitto tra Israele e Hezbollah possa sfociare in un'offensiva di terra non si concretizzano, nonostante il capo delle Forze di difesa israeliane abbia detto mercoledì alle sue truppe che avrebbero dovuto prepararsi per un'offensiva di terra in Libano.

Tuttavia, se un'invasione di questo tipo dovesse aver luogo, aumenterebbe molto l'avversione al rischio e i flussi di rifugio sicuro verso l’oro. Anche in considerazione dell’incrementata attività dei ribelli Houthi nello Yemen, che stanno intensificando i loro attacchi alle navi nel Mar Rosso, dove una petroliera è stata lasciata alla deriva e si è inabissata.


Analisi tecnica

L’oro si è ritirato dopo aver toccato giovedì un altro massimo storico di $ 2.685.

Tuttavia, in generale, rimane in un trend rialzista a breve, medio e lungo termine, sebbene risulti ipercomprato secondo l'indicatore Relative Strength Index, aumentando le possibilità che si sviluppi un pullback più profondo. Ma l'RSI potrebbe comunque rimanere ipercomprato per periodi di tempo piuttosto lunghi in un mercato in forte tendenza in cui l'oro raggiunge massimi più alti, riconfermando ulteriormente la tendenza al rialzo del metallo.

I prossimi obiettivi rialzisti sono i $ 2.700 e poi i $ 2.750.

In caso di correzione, un forte supporto sarebbe offerto dai $ 2.600, che rappresenta il massimo del 18 settembre. #gold #oro

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