top of page
Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro ribalza grazie ai dati sull'inflazione PCE statunitense più deboli del previsto

L’oro viene scambiato in rialzo per il secondo giorno consecutivo ma, dopo il forte slancio concomitante con la pubblicazione dei dati statunitensi, non è riuscito a mantenere tutti i sui guadagni, rimanendo comunque sopra i $ 2.625.

L'oro è rimbalzato dopo i dati sull'inflazione PCE statunitense, poiché l'indice del dollaro ha invertito il suo corso dai massimi di due anni. E anche i rendimenti dei titoli del Tesoro USA in arretramento, dopo aver registrato un rialzo di 40 punti base nelle ultime due settimane, hanno rappresentato una facilitazione per l'oro.

L'inflazione PCE è aumentata dello 0,1% a novembre, contro le aspettative di un incremento dello 0,2%. Mentre il tasso annuo ha accelerato al 2,4% rispetto al 2,3% del mese precedente, ma al di sotto del 2,5% previsto. Inoltre, anche il Core PCE è sceso allo 0,1% dallo 0,3% di ottobre, mentre l'inflazione annuale è rimasta stabile al 2,8%, contro le aspettative di un rialzo del 2,9%.

Questi dati segnalano un potenziale raffreddamento dell’inflazione e potrebbero mitigare l’atteggiamento aggressivo della Fed, favorendo l’oro.


Analisi tecnica:

L'oro è stato oggetto di una ripresa correttiva da livelli di forte ipervenduto, anche se l’attuale tendenza rimane ancora ribassista. Inoltre, il Relative Strength Index nel grafico a 4 ore rimane ancora neutro al livello dei 50, evidenziando lo slancio ribassista.

La resistenza immediata è data dall'area chiave di $ 2.625-$ 2.630, che rappresenta i minimi del 28 novembre e del 2 dicembre.

In caso di ribasso, il supporto è fornito dal minimo di mercoledì a circa $ 2.580, prima del minimo di novembre a $ 2.540. #gold #oro

1 visualizzazione0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios


bottom of page