Il prezzo dell'oro ha messo in atto una profonda correzione dopo aver raggiunto il massimo record di 2.135 dollari ed è sceso fino a 2.020 dollari. Il recupero dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA e l’avversione al rischio stanno aiutando il dollaro a trovare domanda, rendendo difficile, in questo momento, il recupero dell’oro.
Dopo il brusco pullback correttivo, i movimenti selvaggi potrebbero continuare a seguito dei dati sul mercato del lavoro pubblicati dagli Stati Uniti nel corso della settimana, così come per effetto del posizionamento del mercato prima delle riunioni delle banche centrali della settimana successiva e dei dati dell'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti.
Venerdì scorso, ignorando il tono aggressivo del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, l’oro ha registrato un forte rialzo, esplodendo letteralmente alla riapertura delle contrattazioni di questa settimana. Tutte le motivazioni che hanno sostenuto il rally dell’oro rimangono intatte, basate non solo sul termine del ciclo di inasprimento da parte della Fed e delle altre banche centrali, ma soprattutto sulle aspettative di prossimi tagli dei tassi di interesse. Tuttavia, il ritiro di oggi potrebbe riflettere anche l’eccessivo azzardo nello stimare le probabilità dei futuri tagli dei tassi e che le stesse siano andate troppo oltre.
Il mercato dell'oro, al momento, sembra essere un mercato a sé stante che riflette più un cambiamento del sentiment piuttosto che fondamentali specifici. Tante sono state le motivazione, ma é sostanzialmente mancato un forte e particolare catalizzatore che ha determinato il rally fino a 2.135 dollari, e, allo stesso modo, nessun evento specifico ha poi spinto bruscamente il prezzo indietro finoa 2.020 dollari. I rendimenti statunitensi sono aumentati, ma non in maniera esplosiva, e il dollaro si è un po’ rafforzato, ma non in misura tale da giustificare l'entità dei movimenti a cui abbiamo assistito oggi.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro è crollato bruscamente, scendendo di oltre un centinaio di dollari dai massimi storici e indicando la possibilità di un massimo a breve termine. Tuttavia, considerando che la volatilità potrebbe rimanere elevata, un rally verso nuovi massimi non é escluso, ma, al momento, appare improbabile. La tendenza generale rimane al rialzo e il prezzo ha trovato un valido supporto attorno all’area dei 2.020 dollari, ma un calo sotto i 2.010 dollari aprirebbe la strada a una correzione più profonda.
L’orientamento negativo rimarrà in atto fintanto che l’oro resterà al di sotto dei 2.040 dollari. Se superasse nuovamente i 2.050 dollari, annullerebbe lo slancio negativo e potrebbe innescare un nuovo rimbalzo verso i 2.080 dollari.
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