Dopo una sessione europea tranquilla, l'oro ha riguadagnato terreno ed è avanzato fino a sfiorare i 2.180 dollari. Dopo essere salito verso il 4,2% a inizio giornata, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è arretrato aiutando l’oro a risalire.
L’oro ha ridotto buona parte delle perdite di ieri, anche grazie al dollaro che è rimasto in sordina, attestandosi sul finale in area 2.175 dollari.
La Fed si riunirà la prossima settimana per decidere sulla politica monetaria, anche se è ampiamente previsto un altro mantenimento dei tassi. Tuttavia, la banca centrale presenterà anche un nuovo riepilogo delle proiezioni economiche, noto come dot plot, che fornirà aggiornamenti sulle prospettive di crescita e inflazione dei policymaker. Mostrerà anche quanti tagli dei tassi, se ce ne saranno, sono previsti nei prossimi mesi. Il precedente diagramma a punti ha sorpreso gli operatori di mercato, poiché erano stati prospettati atre potenziali tagli nel 2024. Tuttavia, non è stata annunciata alcuna data specifica e il riepilogo della riunione mostrava che i responsabili sarebbero rimasti dipendenti dai dati in un contesto di elevati livelli di incertezza.
Gli scambi di Wall Street sono contrastanti dopo aver sfiorato i massimi record nella sessione precedente, con il Nasdaq Composite che ha registrato la performance peggiore.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro potrebbe superare il recente massimo record di 2.195,22$ nelle prossime sessioni. Gli indicatori tecnici hanno ripreso ad avanzare dopo aver corretto le condizioni estreme di ipercomprato, mentre l’oro si è mantenuto al di sopra del ritracciamento del 23,6% della sua ultima corsa giornaliera a 2.145,17 dollari. Inoltre, l’oro sviluppa soprattutto le sue medie mobili, con la media mobile semplice a 20 periodi che si dirige nettamente al di sopra di quelle più lunghe e a circa 100 dollari al di sotto del livello attuale.
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