I prezzi dell'oro si stanno muovendo in rialzo nell’attesa dei dati chiave sull'inflazione negli Stati Uniti, che potrebbero fornire ulteriori informazioni sulla potenziale portata di un taglio dei tassi il mese prossimo da parte della Federal Reserve.
L'oro si è avvicinato ai $ 2.640, muovendosi tuttavia entro un intervallo ristretto, dopo aver toccato ieri il minimo di una settimana.
Il cessate il fuoco, mediato da Stati Uniti e Francia, tra Israele e il gruppo Hezbollah è entrato in vigore alle 03:00 di questa notte. Pertanto, poiché l’oro è tradizionalmente considerato un investimento rifugio durante i periodi di incertezza economica e geopolitica, comprese le guerre commerciali e altri conflitti, è emersa in questi giorni una certa pressione di vendita a causa dell'accordo di cessate il fuoco.
Tuttavia, in una prospettiva di lungo termine, l’oro rimane rialzista, poiché la prossima guerra commerciale annunciata da Trump, che ieri aveva gettato nello sconforto i mercati, potrebbe tornare positiva per l'oro a causa del maggiore indebitamento degli Stati Uniti e della risposta delle controparti mediante l’utilizzo di valute alternative al dollaro.
Le minute relative all’ultima riunione della Fed, pubblicate ieri, hanno mostrato che i membri erano divisi se attuare ulteriori tagli dei tassi durante la riunione di dicembre ed hanno concordato di limitare le indicazioni sulla futura direzione della politica monetaria statunitense. Di conseguenza, i mercati attualmente scontano una probabilità del 63% di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, come mostrato dallo strumento FedWatch del gruppo CME.
Pertanto, l’attenzione si appunterà oggi ai dati PCE di base, alle richieste iniziali di disoccupazione e al PIL statunitensi per trarne maggiori e migliori indicazioni circa il percorso di allentamento monetario della Fed.
Infine, i dati di ottobre sulla movimentazione di oro fisico, relativi, in particolare, alle importazioni nette di oro della Cina tramite Hong Kong, hanno mostrato un calo rispetto a settembre e sono diminuiti del 43% rispetto all'anno precedente.
Queste dinamiche, attestando un rallentamento dei flussi di oro verso la Cina, che ne è il maggiore consumatore al mondo, non giovano certamente ai prezzi dell’oro, che anzi trovano un ulteriore ostacolo nel percorso di recupero verso il precedente rally che aveva condotto l’oro a segnare il massimo storico a inizio mese.
In definitiva, nonostante tutto, il prezzo dell'oro è comunque riuscito a trovare una nuova domanda, estendendo l’attuale rimbalzo, innescato ieri, verso la soglia dei $ 2.650. Supportato dall'attuale debolezza del dollaro e dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, che stanno consentono al prezzo dell'oro di guadagnare trazione in un clima di cauto ottimismo sul mercato. #gold #oro
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