Il prezzo dell'oro prova anche oggi a recuperare i 2.600 dopo il tentativo di ieri non andato a segno.
I persistenti rischi geopolitici, i timori di una guerra commerciale globale e la minaccia di una chiusura parziale del governo degli Stati Uniti stanno sostenendo l’oro nella sua qualità di bene rifugio.
Al contrario, la posizione aggressiva della Fed favorisce il dollaro, anche se il modesto ritiro dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, ne sta rallentando il recente rally.
Ieri, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti non è riuscita ad approvare una legge di spesa per finanziare il governo, aumentando il rischio di una chiusura del governo entro oggi.
Oggi è anche il giorno della pubblicazione dell'indice dei prezzi della spesa per consumi personali degli USA, l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed. Pertanto, i mercati assumeranno un atteggiamento cauto, nella speranza che il dato possa fornire nuovi indizi sul percorso dí allentamento monetario della Fed nel 2025.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico, la posizione dell’oro appare delicata, poiché il crollo post FOMC al di sotto della media mobile semplice a 100 giorni potrebbe rappresentare l’innesco di una inversione ribassista.
Il massimo oscillante di ieri, intorno alla regione di $ 2.626 rappresenta la resistenza immediata, seguita dalla area di $ 2.652-2.655.
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