Il prezzo dell'oro sta tentando un modesto rimbalzo, cercando di interrompere il precedente trend al ribasso dai minimi di tre settimane di circa 1.906 dollari. L’oro sta facendo leva sul minimo attinto ieri per poter risalire, grazie ad un lieve ritiro del dollaro e dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense.
Nonostante l’aumento dei dati principali dell’IPC, nel complesso sono risultati in linea con le aspettative, confermando che le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti si stanno attenuando. Pertanto, non hanno offerto alcun ulteriore incoraggiamento ai falchi della Fed, giacché i mercati continuano a scontare una pausa nel rialzo dei tassi da parte della Fed alla riunione della prossima settimana, prevedendo al contempo una probabilità del 40% di aumento dei tassi a novembre.
Il rialzo del dollaro di ieri è stato di breve durata e l’oro, in fase di chiusura giornaliera, è riuscito ad allontanarsi dai minimi pluriennali.
Oggi è attesa la decisione sul tasso di interesse della Banca Centrale Europea. Il vecchio continente rischia la stagnazione, mentre l’inflazione rimane superiore oltre il doppio dell’obiettivo del 2,0%. Una pausa da falco, con Lagarde che lascia la porta aperta per ulteriori rialzi dei tassi, probabilmente alimenterà un forte rally della coppia euro-dollaro, a scapito del dollaro. In tal caso, il prezzo dell’oro potrebbe sfruttare la debolezza del dollaro ed estendere il suo rimbalzo verso la media mobile giornaliera a 200 di 1.922 dollari.
Tuttavia, oltre alla BCE, vi è attesa anche per i dati delle vendite al dettaglio e dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti. In definitiva, il prezzo dell'oro si prepara ad un'altra giornata di scambi volatili.
Analisi tecnica
Il prezzo dell'oro si è salvato nuovamente appena sopra la soglia dei 1.900 dollari. Pertanto, una potenziale discesa deve oltrepassare tale soglia per avviare un nuovo trend al ribasso verso il supporto statico a 1.885 dollari.
Il percorso al ribasso è quello che appare più probabile, poiché l'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni continua a mantenersi al di sotto del livello di 50.
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