L’oro scende al minimo di sei giorni, con una rapida puntatina a $ 2.888. La correzione sotto i $ 2.900 é durata poco, giacché il prezzo è rapidamente risalito sopra i $ 2.910, grazie anche alla diffusa debolezza del dollaro e al marcato calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi.
I mercati continuano a temere le iniziative di Trump di colpire il settore tecnologico, con minacce di imporre restrizioni ai semiconduttori cinesi, oltre ai già noti dazi sul Canada e sul Messico. Sebbene il consigliere commerciale di Trump, Peter Navarro, abbia chiarito che le autorità statunitensi stanno negoziando con Messico e Canada e che la reale applicazione dei dazi dipende dai progressi di tali negoziati.
Questo diffuso stato di incertezza giova all’oro, oltre che i pessimi segnali che continuano a giungere dall’economia statunitense.
Oggi, il rapporto sulla fiducia dei consumatori statunitensi ha mostrato che l'indice è sceso a 98,3 a febbraio contro i 104,1 di gennaio, mancando anche le attese di 102,7. Inoltre, anche le aspettative sono crollate a 72,9, al di sotto del livello 80 che separa la crescita dalla recessione.
Analisi tecnica
Il calo correttivo era qualcosa di assolutamente atteso, ma non ha fatto tanto male, giacché il prezzo si è fermato ben prima della SMA a 20 periodi di $ 2.879,95. E anche se gli indicatori tecnici si dirigono verso il basso quasi verticalmente, rimangono ancora ben al di sopra delle loro linee medie.
Nel breve termine, secondo il grafico a 4 ore, il calo è più marcato, partendo dalla SMA a 20 periodi a $ 2.936,20.
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