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L’oro appare imprigionato tra i 4.100 e i 4.150 dollari

  • Immagine del redattore: AUREA OPERATORE ORO
    AUREA OPERATORE ORO
  • 12 nov
  • Tempo di lettura: 1 min

Lunedì, il prezzo dell’oro è riuscito a trovare la forza per affrancarsi dal precedente range di movimento in cui era rimasto imprigionato per due settimane, compreso tra 3.900 e 4.020 dollari.

Tale mossa lo ha portato ha sfiorare ieri i $ 4.150, ma sono anche emersi i primi segnali di consolidamento in un nuovo intervallo, stavolta compreso tra 4.100 e 4.150.

Oggi, la tendenza verso tale consolidamento appare confermata. Ma rimane il notevole salto in avanti compiuto dall’oro verso un prezzo decisamente più elevato rispetto a quello che caratterizzava il punto di equilibrio precedente.

L’elemento sostanziale che ha determinato il salto in avanti è stato la rinnovata prospettiva accomodante della Fed, che ha bloccato il precedente rally del dollaro aiutando l'oro a consolidare il suo percorso oltre la soglia dei $ 4.100.

Tuttavia, l’umore positivo del mercato, indotto dalla riapertura del governo federale statunitense dopo il più lungo shutdown della storia, agisce da freno per un’ulteriore crescita dell’oro.


Analisi tecnica

Gli oscillatori sui grafici giornaliero e a quattro ore sono tornati ad essere positivi, generando una prospettiva rialzista. Ma il prezzo dell’oro non riesce ancora a trovare la forza per abbattere la barriera dei $ 4.150. La cui rottura, consentirebbe al prezzo dell'oro di riconquistare la soglia psicologica dei $ 4.200 dollari.

Diversamente, i $ 4.100 appaiono per ora un supporto credibile, seguito dal livello di ritracciamento di Fibonacci del 38,2% a $4.075.

Una discesa al di sotto di tale supporto potrebbe innescare vendite tecniche e trascinare il prezzo dell’oro anche verso i $ 4.000. #gold #oro #lingotto

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