L’oro consolida la precedente ripresa

Nelle prime fasi delle contrattazioni asiatiche il prezzo dell’oro ha segnato un picco intraday di $ 3.272, per poi rimanere comodamente sopra i $ 3.250.

L’incertezza sui negoziati commerciali statunitensi con le controparti asiatiche e il loro impatto sulla performance del dollaro stanno consentendo al prezzo dell’oro di sostenere la ripresa della scorsa settimana.

Sebbene la Cina abbia accettato di discutere con gli Stati Uniti in materia di dazi, l'incertezza su un effettivo disgelo nelle relazioni commerciali tra i due paesi rimane elevata.

Inoltre, insorgono dubbi anche su un accordo tra Stati Uniti e Giappone dopo che il Ministro delle Finanze giapponese Kato ha parlato di vendere parte dei titoli del Tesoro statunitense detenuti dal Giappone nell'ambito dei negoziati commerciali in corso.

Oltre a tutto ciò, l’oro trova supporto nella sua componente di rifugio anche grazie alle rinnovate tensioni geopolitiche in Medio Oriente e tra Russia e Ucraina.

Infatti, ieri, un missile lanciato dal Houthi ha colpito il terminal principale dell'aeroporto Ben Gurion di Israele, con gli Houthi che hanno dichiarato che avrebbero imposto un blocco aereo completo a Israele, prendendo ripetutamente di mira i suoi aeroporti.

Per quanto concerne l’altro fronte di guerra aperto, il Presidente Putin ha affermato che la Russia ha la forza e i mezzi per concludere il conflitto a proprio favore, in risposta a precedenti minacce ucraine nell’ambito della celebrazione per la vittoria sul nazifascismo nella seconda guerra mondiale.

Analisi tecnica

Il prezzo dell'oro è rimasto comodamente al di sopra della SMA a 21 giorni di 3.242 dollari, con l'indice di forza relativa a 14 giorni che sta salendo sopra la linea mediana a 54,64.

Se l’oro avrà la forza di ritornare sopra i $ 3.300, potrà guardare verso i $ 3.350.

Diversamente, scendendo sotto i $ 3.200, rischia il tracollo fin verso la soglia psicologica di $ 3.150. #gold #oro #lingotto