In una fase di ripresa del dollaro e dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi, l’oro non riesce a trovare lo spunto necessario per stabilizzare il rimbalzo di ieri e spingersi oltre. Rimane comunque sotto ai $ 2.900, ma in una situazione incerta. Laddove, con poco può finire da una parte o dall’altra.
I fondamentali generali rimangono comunque rialzisti, giacché le affermazioni contrastanti di Trump mantengono salda la domanda del bene rifugio.
Ieri, dopo aver affermato che i dazi del 25% su Canada e Messico sarebbero partiti il 4 marzo, ha cambiato idea dicendo che potrebbero entrare in vigore il 2 aprile.
Inoltre, i mercati continuano a scontare due tagli dei tassi di interesse da parte della Fed per quest'anno, a fronte alle crescenti preoccupazioni per il rallentamento economico degli Stati Uniti, iniettando forza al metallo prezioso.
Oggi, sarà resa nota la seconda revisione del PIL degli Stati Uniti per il quarto trimestre del 2024, che potrebbe fornire nuovi segnali sullo stato di salute dell'economia, offrendo qualche spunto direzionale per l’oro.
Infatti, poiché la stima dovrebbe mostrare una crescita annualizzata del 2,3%, in caso di divergenze significative rispetto al valore atteso, l’oro potrebbe direttamente risentirne, in un senso o nell’altro.
Analisi tecnica
Nel breve termine nulla è cambiato rispetto a ieri.
Se il prezzo dell'oro riesce a rimanere al di sopra della SMA a 21 giorni a $ 2.890, trovando lo spunto necessario, potrebbe nuovamente puntare verso il massimo di ieri a $ 2.930.
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