L’oro rallenta per un nuovo innesco rialzista
- AUREA OPERATORE ORO

- 23 lug
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Il prezzo dell’oro ha segnato un notevole massimo intraday di $ 3.438,92 nelle prime contrattazioni asiatiche, per poi ripiegare in area negativa poco sopra i $ 3.420.
Una certa ripresa del dollaro e dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi, unitamente ad una ritrovata verve dell’azionario giapponese, dopo l’annuncio dell’accordo con gli USA sui dazi, hanno frenato la precedente corsa dell’oro.
Tuttavia, l'incertezza sullo stato dei dazi a livello globale, su cui pesa in particolare un accordo non ancora siglato tra USA e UE, e i continui attacchi dell’amministrazione statunitense all’indipendenza della Fed continuano a rappresentare gli elementi sottostanti più importanti a sostegno dell’oro.
Oltre alle costanti richieste di Trump di tagliare i tassi di interesse e ai reiterati inviti di dimissioni al presidente Powell, ieri, anche il Segretario al Tesoro Bessent ha proposto una revisione interna delle operazioni della Fed, palesando la possibilità di un totale cambio dell’attuale meccanismo di funzionamento della Banca Centrale.
Quest’ultima possibilità ha spaventato non poco gli investitori che intravedono nel parole del ministro statunitense la volontà di sottrarre ogni controllo della politica monetaria all’attuale istituzione, per porlo sotto il controllo diretto dell’esecutivo politico.
Analisi tecnica
Gli oscillatori sul grafico giornaliero sono tutti in territorio positivo e sono ancora lontani dall'essere in area di ipervenduto.
Il picco odierno di $ 3.438,92 rappresenta la resistenza immediata, seguita del massimo di oscillazione di luglio di $ 3.452.
Infine, rimane solo il massimo storico toccato ad aprile, corrispondente alla soglia psicologica dei $ 3.500.




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