L’oro recupera le precedenti perdite e chiude la settimana sopra i $ 4.000

L’oro recupera buona parte delle perdite del giorno precedente chiudendo la giornata di contrattazioni poco sotto i $ 4.020.

La giornata non era iniziata nel migliore dei modi, con l’oro che aveva segnato un minimo intraday di $ 3.947. Tuttavia, nel prosieguo, l’inasprirsi del sentiment del mercato, a causa delle nuove minacce di dazi di Trump nei confronti della Cina che sta pianificando di limitare le esportazioni di terre rare, ha completamente resuscitato il sopito trend rialzista dell’oro, che ha segnato un guadagno giornaliero di oltre l’1% e una crescita settimanale del 3,36%.

D’altro canto, non avevano mai smesso di offrire sostegno al rally del metallo prezioso le prospettive di ulteriori futuri tagli dei tassi di interesse della Fed e lo shutdown del governo statunitense che perdura da dieci giorni.

Quest’ultimo, in particolare, anche per effetto dell’assenza di dati economici che sta producendo, rappresenta l’elemento di maggiore preoccupazione contingente del mercato e il miglior motore di crescita per l’oro nel breve termine.

Proprio sul fronte dei dati, i mercati attendono con ansia il PCI statunitense previsto per la prossima settimana che, per effetto del blocco governativo, potrebbe slittare alla successiva.

L’assenza dei dati sul lavoro e il ritardo di quelli sull’inflazione rende più difficile il compito decisionale della Fed che si riunirà a fine mese. Sebbene i mercati abbiano già cristallizzato le loro scommesse su due tagli dei tassi d’interesse a ottobre e a dicembre.

In definitiva, l’assenza di spiragli di pace tra Russia e Ucraina, le tensioni politiche in Francia e Giappone e tutto quanto detto in precedenza potranno continuare a garantire il necessario supporto all’oro perché la prossima settimana possa ripartire nel segno della crescita. #Gold #oro #lingotto