L’oro retrocede nuovamente sotto i $ 3.350
- AUREA OPERATORE ORO
- 15 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Con un andamento ad elastico, ormai quotidianamente ricorrente, l’oro, dopo essersi spinto fino a $ 3.366, é sceso sotto i $ 3.330.
La motivazione della discesa odierna risiede nella pubblicazione dei dati CPI statunitensi che hanno mostrato un’inflazione ancora caparbia nell’allinearsi al 2% ottimale.
Questa circostanza sostiene la politica attendista della Fed, allontana la possibilità che la Banca Centrale possa a breve tagliare i tassi e sostiene il dollaro e il rendimento dei titoli di Stato statunitensi a scapito dell’oro.
I dati CPI di oggi sono stati stati sostanzialmente in linea con le attese mostrando un incremento del 2,7% su base annua, in linea con le aspettative. Mentre, l'IPC core è cresciuto al 2,9%, meno del 3% previsto.
Rimangono comunque le ampie tensioni commerciali alimentate dalle lettere di Trump della scorsa settimana inviate agli Stati amici e le minacce di dazi al 100% nei confronti degli Stati nemici.
L’instabilità commerciale globale è motivo sufficiente per continuare a sostenere l’oro nella sua veste di bene rifugio e ad alimentarne il potenziale di crescita nel medio-lungo termine. Ma soprattutto giustifica la fase attuale di consolidamento in una fascia di prezzo centrata intorno ai 3.350 dollari.
Analisi tecnica
L’incapacità di riuscire a superare l’importante zona di resistenza compresa tra 3.360 e 3.371 dollari, ha nuovamente riportato il prezzo dell’oro nell’area compresa tra le SMA a 20 e a 50 giorni ovvero tra 3.335 e 3.324 dollari, che rappresenta adesso la zona di resistenza immediata.
Inoltre, anche l’RSI rimane neutrale a 49,807 giustificando l’attuale fase ad elastico e di consolidamento.
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