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L’oro risale grazie ai deboli dati economici statunitensi

  • Immagine del redattore: AUREA OPERATORE ORO
    AUREA OPERATORE ORO
  • 4 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Dopo aver toccato un minimo giornaliero di $ 3.343,92, il prezzo dell’oro è tornato in positivo schizzando fino a $ 3.384,72 a causa dei deboli dati statunitensi e delle tensioni commerciali che alimentano la domanda del bene rifugio per eccellenza.

Al contrario, il dollaro si è lasciato alle spalle il precedente recupero, con il suo indice che è sceso nuovamente sotto quota 99, e il rendimento dei titoli del tesoro statunitense è letteralmente crollato.

I dati pubblicati oggi negli Stati Uniti confermano il rallentamento economico del paese, giustificando un intervento di allentamento della politica monetaria della Fed.

Soltanto i dati PMI dei servizi e composito sono risultati migliori delle attese e di quelli precedenti, mentre il dato ISM non manifatturiero ha mostrato che l'attività commerciale nel settore dei servizi si è contratta per la prima volta in quasi un anno, risultando peggiore delle attese e del valore precedente. Anche il dato ADP dell’occupazione nel settore privato è crollato drammaticamente, con un valore di 37.000 nuove posizioni lavorative, contro le 110.000 previste e le 60.000 precedenti.

Domani entreranno in vigore i nuovi dazi del 50% su acciaio e alluminio voluti da Trump, aggravando le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e alimentando le incertezze sull'esito delle trattative tra i due paesi.


Analisi tecnica

L’oro continua nel suo percorso rialzista, ma ha incontrato la forte resistenza dei $ 3.385 che, al momento, stanno impedendo lo scatto decisivo verso i $ 3.400.

Se tale soglia fosse superata, si aprirebbe la strada verso il picco del 7 maggio di 3.438 dollari.

In caso contrario, se l'oro scendesse nettamente sotto i $ 3.350 si rischierebbe anche l’assalto alla soglia psicologia dei $ 3.300. #gold #oro #lingotto

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