L’oro scatta in avanti grazie al PCI statunitense, ma poi arretra
- AUREA OPERATORE ORO

- 24 ott
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Il prezzo dell’oro, dopo un minimo intraday di € 4.043, riesce a riavvicinarsi ai $ 4.150 grazie ai dati PCI statunitensi risultati migliori del previsto.
Tuttavia, nel prosieguo, l’oro è tornato verso i $ 4.100 in area negativa, chiudendo una settimana che lo vede lasciare sul campo oltre il 3%.
L’inflazione PCI statunitense annuale é risultata più debole del previsto rispetto alle previsioni, sia per il dato di base che per il dato core e quella mensile é risultata migliore anche di quella del mese precedente.
Tale circostanza ha rafforzato le prospettive accomodanti della Fed, da cui il mercato si attende due tagli entro fine anno, e influito negativamente sia sul dollaro che sul rendimento dei titoli di stato statunitensi.
In aggiunta ai buoni dati sull’inflazione, anche i dati PMI, sia dell’area euro che statunitensi, hanno fatto registrare un valore superiore alle attese ed a quelli precedenti, attestando una sorprendente resilienza delle due economie.
Anche questo ha giovato al recupero dell’oro dai minimi giornalieri.
Stride con i buoni dati precedenti solo il sondaggio finale sul sentiment dell'Università del Michigan, la cui pubblicazione è risultata peggiore delle attese e del valore precedente.




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