top of page

L’oro scende verso i $ 3.350

  • Immagine del redattore: AUREA OPERATORE ORO
    AUREA OPERATORE ORO
  • 20 giu
  • Tempo di lettura: 1 min

Non bastano i reciproci costanti attacchi militari che Israele e Iran continuano a scambiarsi per fermare la discesa dell’oro verso quota $ 3.350.

La frenata di Trump su un immediato intervento USA nel conflitto al fianco di Israele e il tentativo di intermediazione con l’Iran dell’Unione Europea oggi a Ginevra stanno rasserenando i mercati e privando l’oro dell’appeal di bene rifugio, limitandone il rialzo.

Tuttavia, neanche il dollaro sta vivendo un buon momento, nonostante la conferenza stampa del presidente Powell post FOMC sia apparsa alquanto aggressiva, danneggiando l’oro e incentivando il recupero della valuta e dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi. Infatti, parallelamente al minore allentamento monetario ipotizzato per gli anni a venire, la fiducia di Powell nella resilienza dell'economia e dell’occupazione e la minore preoccupazione per il potenziale impatto dei dazi sul paese stanno spostando l’attenzione prevalentemente verso i mercati azionari. E questo non giova al dollaro, limitando, in qualche modo, anche un potenziale ulteriore ribasso dell’oro.


Analisi tecnica

Gli indicatori tecnici rimangono entro livelli modestamente positivi, con l’RSI a 14 giorni a 52,576, riflettendo una chiara mancanza di direzione.

Tuttavia, le SMA a 100 e 200 periodi nel grafico giornaliero rimangono rialziste, mantenendo ancora in piedi il trend rialzista di lungo termine.

Nel breve termine, il trend è invece diventato neutrale/ribassista.

Il minimo odierno a $ 3.344 rappresenta il primo supporto, rotto quello di ieri a $ 3.347, seguito dal limite psicologico di $ 3.300.

La ripresa dei $ 3.385, seguita dalla soglia dei $ 3.400, riaccenderebbe invece gli appetiti rialzisti degli investitori. #gold #oro #lingotto

Comentarios


bottom of page