L’oro ha vissuto oggi una giornata a due facce, subendo un tracollo fin sotto i $ 2.900 e poi una forte ripresa, fino a sfiorare i $ 2.930.
I dazi e i contro dazi, se da un lato hanno gettato lo scompiglio per i timori di una guerra commerciale globale, dall’altro, appaiono ancora poco credibili. Giacché il Segretario al Commercio degli Stati Uniti Lutnick ha detto che l'amministrazione potrebbe ridurre o addirittura annullare i dazi sui due paesi confinanti, danneggiando la corsa dell’oro.
A sua volta, l’elemento che ha permesso la forte accelerazione di ripresa è stato il netto calo del dollaro seguito ai pessimi dati sull’occupazione e ai PMI servizi e composito statunitensi.
La pubblicazione del rapporto ADP nel settore privato ha mostrato 77.000 nuove posizioni a febbraio, molto peggio delle precedenti 183.000 e delle 140.000 previste.
I dati PMI hanno rivelato un calo rispetto ai valori precedenti, sebbene, in questo caso, abbiano fatto meglio delle previsioni.
Il solo indice ISM non manifatturiero è risultato migliore del previsto, segnando un 53,5 a febbraio, meglio del 52,8 del mese precedente e superando le aspettative di 52,6, ma segnalando comunque una ripresa dell’inflazione dei servizi.
Tutti i dati che si susseguono evidenziano una economia statunitense con problemi di crescita e giustificano una politica monetaria meno restrittiva da parte della Fed, supportando l’ulteriore crescita dell’oro.
Analisi tecnica
Il prezzo dell’oro è ritornato sui valori dell’apertura giornaliera, consentendogli di rimanere al di sopra di tutte le sue medie mobili. Ed in particolare, al di sopra della SMA a 20 periodi, che fornisce supporto dinamico a $ 2.906.
Nel breve termine, come descritto dal grafico a 4 ore, gli indicatori tecnici sono tutti saliti entro livelli positivi, mostrando una forte propensione alla crescita ed evidenziando che il calo odierno ha rappresentato solo una ottima opportunità di acquisto per entrare sfruttando un prezzo momentaneamente più basso. #gold #oro #lingotto
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