L’oro spacca ma non regge

L'oro ha segnato oggi un nuovo massimo storico a $ 3.500, ma ha poi invertito la rotta crollando fino a $ 3.666,90, poiché la ripresa del dollaro e alcuni segnali di miglioramento nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina hanno mitigato i timori dei mercati consentendo un recupero dei titoli di rischio a spese dell’oro.

I dazi di ritorsione statunitense contro la Cina sono stati sospesi da Trump, nella speranza che si possa raggiungere un accordo commerciale.

Inoltre, il Segretario al Tesoro Bessent ha affermato che l'attuale situazione con la Cina è insostenibile e che prevede un miglioramento dei rapporti con la stessa.

I mercati hanno accolto con favore questi segnali di apparente distensione e, poiché non ci si aspettava altro, i titoli azionari hanno ripreso un po’ di ossigeno.

Domani saranno pubblicate le stime preliminari degli indici dei direttori degli acquisti di aprile per la maggior parte delle principali economie. I dati sono un valido indicatore della salute economica dei vari stati e potrebbero fornire qualche ulteriore elemento tranquillizzante per i mercati finanziari. Sebbene continuino ad incombere le incertezze sui dazi e sugli effetti che potrebbero dispiegare in termini di inflazione e di recessione economica negli Stati Uniti e nelle altre economie.

Analisi tecnica

Il grafico giornaliero del prezzo dell’oro mostra che gli indicatori tecnici rimangono ancora entro livelli di ipercomprato, nonostante il brusco arretramento rispetto al picco record e la repentina discesa verso i minimi giornalieri. Tuttavia, stanno perdendo parte della loro forza rialzista.

Attualmente, l’oro è sceso sotto i 3.284 dollari, che rappresentano il minimo intraday del 17 aprile. Pertanto, come evidenziato nel grafico a quattro ore, il calo correttivo potrebbe ancora continuare, anche perché gli indicatori tecnici si dirigono bruscamente al ribasso e si stanno avvicinando alle loro linee medie dall'alto. #gold #oro #lingotto