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L'oro spinge verso l’alto con rinnovata forza

L'oro ha già archiviato il minimo intraday di ieri ed è tornato a crescere salendo a $ 2.920, favorito da un arretramento del dollaro e dei titoli di Stato statunitensi.

La paura di una guerra commerciale globale è tornata di prepotenza a sostenere la domanda del bene rifugio oro, giacché i dazi reciproci annunciati dal Presidente Trump dovrebbero entrare in vigore proprio oggi.

Tuttavia, le scommesse aggressive sulle prospettive dei tassi di interesse della Fed inducono comunque cautela, considerando che la Fed potrebbe riprendere la sua traiettoria di allentamento solo dal terzo trimestre di quest'anno, attuando un solo taglio dei tassi interesse.

Questa possibilità aveva dato ossigeno al dollaro e ai titoli di stato statunitensi, causando ieri la temporanea caduta dell’oro.

L'attenzione odierna è puntata ai dati provenienti dagli Usa, relativi all'indice dei prezzi alla produzione e alle ricorrenti richieste iniziali di disoccupazione settimanali, che potrebbero fornire ulteriori indizi sulla posizione futura della Fed.


Analisi tecnica

Nel grafico a quattro ore, ieri l’oro è sceso al di sotto della media mobile semplice a 21 periodi a $ 2.897, ma vi è subito ritornato al di sopra. Il Relative Strength Index nello stesso grafico è al di sopra della linea mediana vicino a 63,50, mentre nel grafico giornaliero rimane in territorio ipercomprato.

Pertanto, se da un lato il potenziale rialzista nel breve termine rimane intatto, dall’altro occorre avere cautela nel considerare la possibilità di una incombente correzione.

A questo punto, la resistenza importante è proprio quella fornita dal precedente record storico di martedì a $ 2.942. Mentre il primo supporto è dato dai $ 2.900, seguito dal minimo di ieri di $ 2.864. #gold #oro #lingotto

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