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Il prezzo dell’oro continua ad oscillare in un intervallo ristretto

  • Immagine del redattore: AUREA OPERATORE ORO
    AUREA OPERATORE ORO
  • 11 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Il prezzo dell’oro continua ad avvalersi di solidi drivers che ne sostengono la crescita: la certezza di un taglio dei tassi da parte della Fed alla riunione della prossima settimana e i rischi geopolitici in Medio Oriente e in est Europa.

Tuttavia, non riesce nemmeno a spiccare nettamente il volo verso l’alto, sia per lo status di ipercomprato del prezzo, ormai da giorni, che per l’attesa di maggiori conferme sull’inflazione statunitense, provenienti dai dati in arrivo questa settimana.

Pertanto, continua a muoversi in un intervallo ristretto e sostanzialmente compreso tra i 3.630 e i 3.660 dollari, anche in funzione di come variano, in correlazione inversa, il dollaro e i rendimenti dei titoli di stato statunitensi.

Ieri, i dati statunitensi hanno mostrato che i prezzi alla produzione di agosto sono aumentati meno del previsto, rafforzando l'opinione che la Fed taglierà i tassi nella sua prossima riunione, forse anche più dello già scontato 0,25, facendo rimbalzare l’oro verso l’alto e pesando sul dollaro.

L'indice dei prezzi alla produzione statunitense di agosto ha segnato un calo, passando dal 3,1% al 2,6% su base annua, con il dato core che si è attestato al 2,8% su base annua, in calo rispetto al precedente 3,4% rivisto al ribasso.

I dati mostrano che le imprese statunitensi si sono fatte carico dei dazi per mantenere stabili i prezzi al consumo.

Inoltre, sempre ieri, la Polonia ha abbattuto alcuni droni russi che avevano violato il suo territorio durante gli ultimi attacchi in Ucraina, dopo che, il giorno precedente, Israele aveva lanciato un attacco su Doha, in Qatar, prendendo di mira i vertici di Hamas e minacciando di ampliare il conflitto in Medio Oriente.

Il risultato di una tale escalation delle tensioni geopolitiche è stato quello di incrementare i flussi verso l’oro, con una ulteriore scossa del prezzo verso il massimo intraday di $ 3.656, poi rientrata per effetto di successive prese di beneficio.

Oggi, i mercati punteranno la loro attenzione sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione statunitensi per la settimana terminata il 6 settembre, ma soprattutto sull'inflazione PCI statunitense di agosto che dovrebbe aumentare dal 2,7% al 2,9% su base annua, con il dato core che dovrebbe rimanere stabile al 3,1%.

Una eventuale sorpresa, di un valore superiore alle aspettative degli analisti, potrebbe far salire il dollaro, limitando il rialzo del prezzo dell’oro.


Analisi tecnica

Pur salendo, il prezzo dell’oro rimane al di sotto del massimo storico di $ 3.675, con l’RSI ipercomprato che ne limita l'avanzata e giustifica le costanti prese di beneficio da parte degli investitori.

Pertanto, se il prezzo superasse nettamente i $ 3.660, la successiva resistenza sarebbe il massimo storico e poi i $ 3.700.

Al contrario, se il prezzo scendesse sotto i $ 3.600, il primo supporto sarebbe offerto dai $ 3.550 dollari e dal precedente massimo storico del 22 aprile di $ 3.500. #gold #oro #lingotto

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