Il prezzo dell'oro, anche oggi, segna un nuovo record storico nei mercati asiatici, appena sotto i $ 2.860.
Le costanti e crescenti incertezze sulle politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il loro impatto sulla crescita globale e sulle prospettive di inflazione rappresentano il motore principale della crescita dell’oro che, al momento, appare inarrestabile.
Inoltre, i dati economici statunitensi continuano a mantenere in piedi le scommesse per due tagli dei tassi di interesse della Fed per quest'anno, rappresentando una ulteriore spinta alla crescita del prezzo dell'oro. E anche le ormai scontate instabilità geopolitiche costituiscono un elemento a supporto dell’oro.
Ieri, il primo ministro israeliano Netanyahu e Trump si sono incontrati alla Casa Bianca per parlare dell'eliminazione di Hamas, della strategia iraniana e della rinnovata normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita. Tuttavia, Trump ha espresso incertezza sulla tenuta dell'accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele.
Infine, oggi continua la pubblicazione dei dati sull'occupazione degli Stati Uniti, nello specifico quelli ADP relativi al settore privato, e sono attesi dei colloqui tra Stati Uniti e Cina per mediare sull’applicazione di reciproci dazi.
Si prevede che la variazione dell'occupazione ADP a gennaio negli Stati Uniti raggiungerà quota 150.000 dopo aver registrato 122.000 a dicembre. Inoltre, saranno resi noti anche i dati PMI dei servizi ISM degli Stati Uniti, che, in caso di sorprese, potrebbero offrire qualche spunto di trading.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l'indice di forza relativa a 14 giorni rimane nel territorio di ipercomprato vicino a 75.
Questa condizione richiede cautela, poiché potrebbe esserci un pullback per supportare un consolidamento dei prezzi prima di una nuova spinta rialzista.
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