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L’oro chiude in negativo una settimana opaca

  • Immagine del redattore: AUREA OPERATORE ORO
    AUREA OPERATORE ORO
  • 11 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel giorno clou del rilascio del dato CPE statunitense di settembre, come prevedibile, il prezzo dell’oro ha avuto un andamento altalenante, determinato dall’atteggiamento marcatamente speculativo mostrato ieri dal mercato.

Si è assistito ad una prima fase di crescita culminata con il prezzo dell’oro che è arrivato a sfiorare i $ 4.260 in corrispondenza del rilascio del dato, il cui orario di pubblicazione è stato coincidente con il secondo fixing quotidiano di Londra.

Immediatamente dopo la pubblicazione del dato CPE, il prezzo dell’oro é letteralmente crollato per effetto di prese di beneficio e di vendite tecniche che, alla fine delle contrattazioni, lo hanno riportato addirittura sotto i $ 4.200, segnando una perdita giornaliera dello 0,25%.

La volatile performance quotidiana é stata lo specchio di una opaca prestazione settimanale, chiusasi anch’essa con il segno negativo ed una perdita ancora più netta dello 0,59%.

I dati di ieri non hanno modificato in alcun modo le aspettative sui tagli della Fed della prossima settimana. Infatti, l'indice PCE statunitense di settembre è rimasto praticamente invariato, leggermente più vicino alla soglia del 3% piuttosto che all'obiettivo del 2%, mentre l'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan di dicembre è addirittura migliorato, con le aspettative di inflazione che si sono attenuate.

Pertanto, con un’inflazione che non cresce, un mercato del lavoro che continua a raffreddarsi e le esternazioni accomodanti dei funzionari della Fed, l’ipotesi più plausibile è quella che la Fed attui un altro taglio dei tassi la prossima settimana.

Il dato core mensile PCE di settembre ha visto un aumento dello 0,2%, come ad agosto ed in linea con le previsioni. Su base annua è invece sceso dal 2,9% al 2,8%, rafforzando l'idea che l'inflazione di fondo continui a raffreddarsi gradualmente.

L'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan di dicembre è migliorato a 53,3, superando le aspettative di 52 e il dato di novembre di 51. Inoltre, anche le aspettative di inflazione si sono attenuate, in calo dal 4,5% al ​​4,1% annuale, con il valore a cinque anni sceso dal 3,4% al 3,2%, mostrando una diminuzione delle preoccupazioni delle famiglie nel lungo termine. #gold #oro #lingotto

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