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L’oro perde colpi sotto i $ 3.020

  • Immagine del redattore: AUREA OPERATORE ORO
    AUREA OPERATORE ORO
  • 26 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Dopo il rimbalzo di ieri, l’oro non riesce a trovare forza sufficiente per estendersi oltre, rimanendo al di sotto dei $ 3.020 anche per effetto della ripresa del dollaro e dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi.

Tutta la narrazione attuale ruota sui dazi statunitensi e sulle modalità con cui questi saranno attuati.

Le ultime notizie riportano che Trump è pronto a imporre tre livelli crescenti di dazi reciproci a partire dal 2 aprile, estendendoli anche alle importazioni di rame.

Queste continue minacce di dazi danneggiano la serenità dei mercati e destano preoccupazioni per il loro impatto sulle economie globali, ma soprattutto sull’economia statunitense.

In particolare, se da un lato sostengono la componente di rifugio dell'oro, dall’altra gettano ombre sulle possibilità che la Fed possa attuare due o più tagli dei tassi nel 2025.

Pertanto, il quadro complessivo appare fosco ed incerto e se prevale la forza del dollaro o quella dell’oro, l’uno sale e l’altro e scende.

Oggi gli Stati Uniti renderanno noto il dato sugli ordini dei beni durevoli, che potrebbe fornire ulteriori indicazioni circa lo stato di salute complessivo dell’economia statunitense, incidendo sulle aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte della Fed quest'anno e determinando, quindi, i rapporti di forza nel breve termine tra dollaro e oro.


Analisi tecnica

Il quadro tecnico complessivo non è mutato, con l'indice di forza relativa a 14 giorni a 63 che però esprime poca convinzione rialzista.

Il supporto immediato è rappresentato dal livello tondo di $ 3.000 emergerà, seguito dal minimo della settimana precedente di $ 2.982.

Più in basso si trova la SMA a 21 giorni a $ 2.958.

La ripresa rialzista si attiverebbe riportando il prezzo dell'oro verso il massimo storico di $ 3.058. #gold #oro #lingotto

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