Dopo il calo di ieri, oggi l'oro è riuscito a rimbalzare oltre i 2.350 dollari, aiutato dal calo del rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni che rimane al di sotto del 4,5% dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione alla produzione di aprile negli Stati Uniti.
I prezzi alla produzione statunitensi sono aumentati più del previsto a fronte dei forti incrementi dei costi di servizi come la gestione del portafoglio e la sistemazione alberghiera, indicando che l'inflazione è rimasta ostinatamente elevata all'inizio del secondo trimestre. L’aumento dello 0,6% nei servizi ha rappresentato quasi i tre quarti dell’aumento del PPI.
Anche i prezzi dei beni all'ingrosso sono aumentati notevolmente, sebbene il costo del cibo sia diminuito.
L'indice dei prezzi alla produzione per la domanda finale è aumentato dello 0,5% dopo essere sceso dello 0,1%, rivisto al ribasso, a marzo.
L’indice più ristretto del PPI, che esclude le componenti alimentari, energetiche e dei servizi commerciali, è aumentato dello 0,4% ad aprile dopo essere aumentato dello 0,2% a marzo. Il PPI core è aumentato del 3,1% su base annua, il guadagno maggiore da aprile 2023, dopo essere aumentato del 2,8% a marzo.
Nei 12 mesi fino ad aprile, il PPI è aumentato del 2,2% dopo essere salito dell’1,8% a marzo.
L’aumento di aprile è stato il maggiore da luglio 2023 e ha fatto seguito al calo dello 0,1% di marzo.
L’inflazione è aumentata nel primo trimestre per effetto di una forte domanda interna, dopo aver rallentato per gran parte dello scorso anno. Tuttavia, gli economisti sono ottimisti sul fatto che l’inflazione riprenderà la sua tendenza al ribasso in questo trimestre grazie al mercato del lavoro che si sta raffreddando. Anche il presidente della Fed Jerome Powell, durante un evento bancario di oggi ad Amsterdam, ha espresso lo stessa convinzione: "mi aspetto che l'inflazione torni a scendere... su base mensile a livelli più simili ai valori più bassi che stavamo registrando l'anno scorso. ", aggiungendo tuttavia "direi che la mia fiducia in questo non è così alta come lo era prima".
In conseguenza della pubblicazione dei dati, i mercati scommettono adesso su una probabilità di circa il 60% di un taglio dei tassi a settembre, in calo rispetto al 64% di prima dei dati PPI.
Per tale motivo assume particolare rilevanza la pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo di domani, che potrebbero offrire nuovi indizi sui tempi del tanto atteso taglio dei tassi. Infatti, sulla base dei dati PPI odierni, gli economisti stimano che l'indice core dei prezzi PCE potrebbe aumentare dello 0,2% o dello 0,3% ad aprile dopo aver guadagnato lo 0,3% a marzo, comportando un aumento dell’inflazione core di circa il 2,8% su base annua, in linea con l’aumento di marzo. #gold #Oro
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