L’oro torna verso i $ 3.210

Il prezzo dell’oro è tornato sotto pressione a causa di un rinnovato ottimismo dei mercati innescato dalla possibilità che gli Stati Uniti possano concludere a breve accordi commerciali con India, Corea del Sud e Giappone.

Tale possibilità ha fermato anche il calo del dollaro innescatosi ieri dopo il declassamento del rating del debito statunitense, sfavorendo, al contempo, il prezzo dell'oro, tradizionale bene rifugio.

Inoltre, anche le aumentate probabilità di raggiungimento di un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina rappresentano un ostacolo per la crescita dell'oro.

Ieri, Trump e Putin si sono parlati per due ore al telefono, con il risultato che Russia e Ucraina avvieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco, sebbene il Cremlino abbia puntualizzato che il raggiungimento di un accordo richiederà tempo. Inoltre, Trump ha anche specificato che gli Stati Uniti non si uniranno all'Europa per imporre nuove sanzioni alla Russia.

Tuttavia, residua comunque una certa cautela nei mercati a causa della nuova riforma fiscale che potrebbe modificare l’andamento economico degli Stati Uniti nel lungo termine. Sono infatti previsti nel nuovo disegno di legge di Trump ampi tagli fiscali che aggiungerebbero nel prossimo decennio dai 3.000 ai 5.000 miliardi di dollari al già vastissimo debito pubblico statunitense, generando apprensione per la futura tenuta dei conti.

Tale circostanza contribuisce a limitare il ribasso dell’oro.

Analisi tecnica

Il prezzo dell'oro rimane compreso tra la SMA a 50 giorni a $ 3.175 e la SMA a 21 giorni a $ 3.289, con l’RSI a 14 giorni al di sotto della linea mediana a 47,80.

La rottura dei suddetti limiti, al ribasso o al rialzo, a seconda del caso, potrebbe determinare il crollo verso la soglia dei 3.100 dollari o il rimbalzo verso la resistenza della trendline discendente a $3.386, passando attraverso le tappe intermedie rappresentate dai rispettivi supporti e resistenze psicologiche. #gold #oro #lingotto