Il prezzo dell’oro non si scolla dai $ 4.200
- AUREA OPERATORE ORO
- 3 dic
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Il prezzo dell’oro si è mosso oggi secondo un andamento prevalentemente positivo, seppur altalenante, grazie al sostegno indiretto ricevuto dal calo del dollaro e dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi.
Le forti attese per un nuovo taglio dei tassi di interesse della Fed e le voci secondo cui il consigliere economico di Trump, Kevin Hassett, potrebbe essere il prossimo presidente della Fed, non hanno giovato né al dollaro né ai rendimenti dei Tresauries.
Inoltre, anche i dati ADP statunitensi odierni, che hanno mostrato il taglio a novembre di 32.000 posti di lavoro privati, mancando le stime di un aumento di 10.000 unità e in calo rispetto all'aumento di 49.000 unità di ottobre, giustificando un prossimo allentamento monetario della Fed, hanno penalizzato il dollaro a vantaggio dell’oro. Il quale, però, non è nemmeno riuscito a spiccare il volo, nonostante abbia raggiunto un massimo intraday di $ 4.241. Infatti, l'ISM PMI dei servizi statunitensi pubblicato oggi ha mostrato, contrariamente al dato sul mercato del lavoro, un rialzo di 52,6 a novembre dal precedente 52,4, meglio anche delle previsioni di 52,1, evidenziando una persistente forza del settore, che traina in maniera preponderante il PIL del paese, gettando un ombra su futuri altri interventi di allentamento della Fed.
Pertanto, il prezzo dell’oro sta finendo per chiudere la giornata in una situazione di sostanziale parità, poco sopra i 4.200 dollari, così come era cominciata.
Analisi tecnica
L’RSI, seppur in territorio positivo, si è appiattito vicino ai 60 giustificando l’attuale andamento incerto del prezzo dell’oro che non riesce a scollarsi in maniera netta, né in un senso né nell’altro, dai $ 4.200.
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