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Il prezzo dell’oro si accende grazie ai CPI statunitensi, ma si spegne subito dopo

  • Immagine del redattore: AUREA OPERATORE ORO
    AUREA OPERATORE ORO
  • 11 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Il prezzo dell’oro ha trascorso la prima parte della giornata di contrattazioni in relativa tranquillità, caratterizzata da un moderato rialzo con valori sopra i $ 3.340.

In seguito alla pubblicazione dei dati CPI statunitensi di maggio, il prezzo si è infiammato segnando un picco intraday di $ 3.360,70. Per poi scendere nuovamente, seppur rimanendo sopra i $ 3.340.

L'indice dei prezzi al consumo statunitense è risultato migliore delle aspettative su tutti i fronti.

Quello base è aumentato del 2,4% su base annua, al di sotto delle previsioni del 2,5%, anche se in aumento rispetto al 2,3% di aprile. L'indice core, che esclude alimentari ed energia, è rimasto stabile al 2,8%, rivelandosi migliore delle previsioni di un aumento del 2,9%.

A livello mensile, il PCI base è aumentato dello 0,1%, al di sotto dello 0,2% previsto, mentre quello core è aumentato dello 0,1%, anche in questo caso, meno dello 0,3% previsto.

I valori di inflazione contenuti lasciano ben sperare per un primo taglio dei tassi di interesse a settembre ad opera della Fed e questo ha spinto il prezzo dell’oro verso l’alto.

Tuttavia, a fare da contraltare a queste notizie favorevoli, sono giunte le dichiarazioni di Trump in merito all’accordo commerciale siglato con la Cina, che vedrebbe l’imposizione di dazi reciproci al 55% sui beni cinesi e al 10% su quelli statunitensi.

La notizia ha galvanizzato i mercati perché l’accordo raggiunto prevederebbe anche la rimozione delle restrizioni all'esportazione delle terre rare cinesi, consentendo alla catena di approvvigionamento statunitense di riavere minerali che sono cruciali per settori come la tecnologia, la difesa e la transizione energetica. In particolare, risultano essenziali per produrre semiconduttori, veicoli elettrici e hardware militare.

Queste notizie hanno rianimato i mercati azionari ed hanno controllato il rialzo dell’oro, limitandone al balzo ad un breve frangente.


Analisi tecnica

L’indicatore RSI a 14 giorni é cresciuto a 54,36, ma non è ancora sufficiente per giustificare una netta ripresa rialzista.

Infatti, i $ 3.350 rappresentano un muro duro da abbattere, ma la sua rottura su base di chiusura giornaliera potrebbe aprire la strada verso il massimo di venerdì scorso di $ 3.375, per poi puntare verso il livello psicologico di $ 3.400.

In caso di ribasso, il primo supporto emerge con la SMA a 20 giorni a $ 3.310, appena sopra del supporto psicologico dei $ 3.300, seguito dao livello di ritracciamento di Fibonacci del 23,6% del rialzo di gennaio-aprile a $ 3.291. #gold #oro #lingotto

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