L'oro é salito prepotentemente durante la sessione statunitense a causa dei flussi di rifugio sicuro derivanti dalle continue tensioni geopolitiche che stanno interessando lo scacchiere dell’Europa orientale.
Il prezzo dell’oro ha recuperato oltre $ 100 dai minimi di otto settimane a $ 2.540, che aveva segnato all'inizio della settimana, ed ha segnato un nuovo massimo a 2.655 dollari, per poi ritrarsi sotto il muro dei 2.650, poiché il rialzo è stato limitato dal rafforzamento del dollaro e dalle aspettative di tassi di interesse meno accomodanti negli Stati Uniti.
Il dollaro sta registrando buone performance poiché i mercati prezzano una minore probabilità, ora intorno al 60%, che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse a dicembre. In precedenza, i mercati erano sicuri al 100% che la Fed avrebbe proceduto con un taglio dei tassi di almeno 25 punti base. Ma l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e i recenti dati macroeconomici statunitensi robusti hanno fatto costantemente diminuire le probabilità.
Le politiche economiche e commerciali proposte da Trump, che includono l'aumento o l'imposizione di dazi sulle importazioni, faranno aumentare i prezzi delle merci causando inflazione, mantenendo alti i tassi di interesse. Insieme a tasse più basse, che aumenteranno il potere di spesa ma spingeranno anche l'inflazione, grazie anche ad un contesto normativo più blando.
Analisi tecnica
L’oro sta estendendo il trend rialzista anche nel breve termine.
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